Per me è stata un'estate molto diversa dalle altre
ho trascorso le vacanze
in compagnia della mia nipotina Daphne a Viterbo.
Occupata a fare la nonna e
lontana dalla mia cucina
ho "abbandonato" temporaneamente il blog.
Oggi, con la ripresa della scuola,
mi viene spontaneo riprendere anche
l'abitudine di postare le mie ricette.
Poiché il blog è per me anche un diario,
la ricetta "della ripresa" non può essere che quella dell'amatriciana
resa tristemente famosa dalle cronache di questi giorni.
Quando c'è stato il terremoto ero appena ritornata a Salerno da Viterbo
fortunatamente non ho "sentito" la scossa e
mi sono risparmiata lo choc di rivivere la sensazione di impotenza,
purtroppo già vissuta nel terremoto dell'ottanta in Irpinia,
che si ha davanti a questi fenomeni naturali
che ci rendono inermi e spesso vittime delle nostre case
a torto considerate un rifugio sicuro.
Il dolore però è riemerso vivo guardando le immagini dei paesi dilaniati,
dei volti sconvolti dei sopravvissuti,
delle bare allineate
e delle macerie di quelle case così simili a quelle dei miei nonni
che dal 23 novembre dell'ottanta rivivono solo nei miei ricordi.