Ripubblico questa ricetta per ricordare Eduardo nel trentesimo anniversario della morte
DINT' 'A BUTTEGLIA
Dint' 'a butteglia
N'atu rito 'e vino
è rimasto...
Embè
Che fa m' 'o guardo?
M' 'otengo a mente
e dico:
"me l'astipo
e dimane m' 'o bevo?"
Dimane nun esiste.
E 'o juorno prima
Siccome se n'è gghiuto,
manco esiste.
Esiste sulamente
stu momento
'e chisto rito 'e vino int' 'a butteglia.
E che faccio,
m' 'opperdo?
Che ne parlammo a ffa!
Si m' 'o perdesse
Manc' 'a butteglia me perdunnarrìa.
E allora bevo....
E chistu surz' 'e vino
Vence 'a partita cu l'eternità!
EDUARDO DE FILIPPO (Napoli, 1900 - 1984)
La traduzione è in fondo al post.
Ogni volta che vedo una bottiglia di vino mezza vuota mi viene in mente questa bellissima poesia in cui Eduardo ha dato la sua lettura dell'esortazione "carpe diem" di oraziana memoria, esortazione già sintetizzata mirabilmente dal popolo partenopeo nel detto "Tutt’ ‘o Lassato e’ perduto" (Tutto ciò che è lasciato è perso). Eduardo, dall'alto della sua arte e del suo verace essere napoletano, ne ha dato una interpretazione originale, venata di ironia, ma intensamente profonda: E allora bevo...
Io il vino rimasto nella bottiglia non l'ho bevuto ma l'ho utilizzato per fare questi biscottini che derivano dalla tradizione contadina. In genere ad essi si dà la forma di una ciambellina, io ho preferito ritagliarli con le formine.
Ingredienti:
300 g di farina
80 g di zucchero
80 g di margarina o burro
100 ml di vino bianco
1 pizzico di sale
zucchero per guarnire.
Impastate tutti gli ingredienti sulla spianatoia. Tirate una sfoglia di circa 4 mm di spessore, ritagliate i biscotti con una formina e cospargete di zucchero la parte superiore. Disponeteli sulla placca coperta da carta forno ed infornateli a 180° per 10- 12 minuti. Serviteli freddi.
Io ho messo lo zucchero in un piatto e ho appoggiato i biscotti facendo aderire lo zucchero solo da in lato. Seguendo i consigli di tanti foodblogger, prima di cuocerli ho messo i biscotti per un'ora in frigo affinché conservassero la forma durante la cottura.
TRADUZIONE
NELLA BOTTIGLIA
Nella bottiglia
è rimasto un altro goccio di vino...
allora
che faccio, me lo rimiro?
Lo tengo a mente
e dico:
lo conservo
e me lo bevo domani?
Il domani non esiste.
E il giorno prima,
siccome è già passato,
neanche esiste.
Esiste solamente
questo momento
e questo goccio di vino nella bottiglia.
E che faccio,
me lo perdo?
Neanche a parlarne!
Se me lo perdessi,
neanche la bottiglia mi perdonerebbe.
E allora... bevo...
e questo sorso di vino