Il ricordo di queste caramelle risale alla mia infanzia quando, durante "la passeggiata", mio padre me li comprava in una bancarella al corso Vittorio Emanuele di Salerno. Il corso non era ancora pedonalizzato e sul marciapiede, di fronte ai magazzini Standa, c'era un chioschetto dove il maestro caramellaio, Matteo Scannapieco, spianava sul marmo il profumatissimo bollente impasto delle caramelle “d’orzo”. La lavorazione artigianale avveniva sotto gli occhi dei passanti, che osservavano come la massa granulosa dello zucchero, lavorata da mani abilissime, si trasformava in gustose e colorate caramelle.
La ricetta è sempre stata segreta, anzi si dice che non si tramandasse nemmeno da padre in figlio e che Matteo riuscì a continuare la produzione, iniziata dal padre nel 1946, grazie al fatto che, nel DNA di questa famiglia, c’è la predisposizione e la capacità di “rubare il mestiere”, malgrado la segretezza di ognuno.
Matteo Scannapieco smise la sua attività nel 1988, quando al corso fu dato un nuovo assetto trasformandolo in un'isola pedonale, ma la vista del vecchio banco con la spianatoia di marmo bianco ed il buon odore dello zucchero cotto sono impressi nella memoria collettiva di noi salernitani.
Il buon odore l'ho ritrovato facendo queste caramelle che per colore e forma ricordano quelle che mangiavo; non ho usato la spianatoia di marmo, che non ho, le ho semplicemente fatte raffreddare sulla carta forno messa su un tagliere di legno.